Una alternativa all’outplacement: il caso Bayer a Mussolente
L'outplacement è una attività di consulenza finalizzata ad aiutare le persone in uscita da un'azienda nella ricerca di nuove opportunità professionali. Tale attività è regolata in Italia  dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali quale attività di supporto alla ricollocazione professionale e viene eseguita su incarico dell'azienda committente (azienda presso cui la persona è assunta e dalla quale sta per essere licenziata o posta in cassa integrazione o in mobilità).

La Bayer ha deciso di chiudere lo stabilimento veneto di Mussolente nel 2013 ed ha proposto, in alternativa agli ammortizzatori sociali, un anno di stipendio interamente pagato dalla multinazionale tedesca, oneri fiscali e contributivi compresi, per le aziende che assumeranno con contratto a tempo indeterminato impiegati ed operai. Chi non troverà nuova occupazione riceverà invece un indennizzo pari a quattro anni di stipendio. 

Tale modalità è innovativa, almeno in Italia, e può comportare a fronte di maggiori oneri una “pace sociale” coi sindacati e gli enti politici locali (Bayer ha altri insediamenti in Italia), oltre a migliori possibilità di vendere lo stabilimento di Mussolente.
La modalità scelta dalla Bayer è interessante, anche se forse l’affiancamento ad una attività di outplacement tradizionale avrebbe dato migliori possibilità di ricollocazione a parte della forza lavoro, grazie agli strumenti di riqualificazione professionale che le principali società di outplacement sanno offrire.

Francesco Ippolito   
30/12/2012

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2012/29-dicembre-2012/anno-stipendio-pagato-chi-riassume-licenziati-2113337284904.shtml