Digitalizzarsi per battere la crisi, aggiungendo valore a servizi maturi
Nei turn-around aziendali ad una fase di spending review (taglio delle spese non indispensabili e adattamento della struttura dei costi alla reale capacità produttiva) segue una fase di razionalizzazione dell’offerta e di sviluppo.

Negli incontri con i responsabili commerciali e di produzione l’obiezione più frequente alla richiesta di nuove idee è che i prodotti o i servizi offerti hanno delle rigidità, dovute alla domanda (percezione del cliente), alla tipologia stessa del prodotto/servizio o a vincoli produttivi. Di fatto, la vera rigidità è nella difficoltà nell’utilizzare un approccio di “lateral thinking” ai problemi per svincolarsi dalle abitudini consolidate: il mondo si evolve rapidamente, e chi non è un passo avanti fatalmente rischia di rimanere diversi passi indietro rispetto ai competitor più innovativi.

Alcune case history ci hanno mostrato come a volte occorre creare una nicchia di mercato nuova per poi far nascere il bisogno del consumo. Un ottimo esempio ne è il tablet.

Nell’articolo di cui riporto il link vengono citati tre interessanti casi di sviluppo di piccole attività imprenditoriali che utilizzando le possibilità offerte dalla digitalizzazione hanno modificato i servizi offerti. Con investimenti limitati queste piccole imprese hanno differenziato sensibilmente i servizi offerti, creando una nicchia di mercato ed occupandola, incrementando sensibilmente il proprio volume di affari.

La morale? Con idee innovative si può crescere anche in periodo di recessione, occorre però impegnarsi nel migliorare la propria capacità di affiancare nel lavoro all’esperienza ed alla razionalità anche un approccio creativo, in tutto quello che si fa e non solo a richiesta. Prima o poi ne coglieremo i benefici. 

Francesco Ippolito
28/12/2012

http://exportlowcost.blogspot.it/2012/12/digitalizzarsi-per-battere-la-crisi.html